Neurobase.it
Xagena Mappa
Tumori testa-collo
Xagena Newsletter

Efficacia e sicurezza della Rifampicina per l’atrofia sistemica multipla


Nessuno dei trattamenti disponibili rallenta o blocca la progressione della atrofia sistemica multipla, un disturbo neurologico raro, progressivo e fatale.

In un modello murino della malattia, la Rifampicina ( Rifadin ) ha inibito la formazione di fibrille di alfa-sinucleina, il segno neuropatologico della patologia.

È stato condotto uno studio per valutare sicurezza ed efficacia della Rifampicina in pazienti con atrofia sistemica multipla.

Nello studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo sono stati arruolati partecipanti di età compresa tra 30 e 80 anni con atrofia sistemica multipla possibile o probabile provenienti da 10 Centri medici statunitensi.

I partecipanti idonei all’arruolamento sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a Rifampicina 300 mg 2 volte al giorno o placebo ( capsule da 50 mg di Riboflavina ), con stratificazione per sottotipo della malattia ( atrofia di tipo parkinsoniano versus atrofia cerebellare ).

L’esito primario era il tasso di cambiamento dal basale a 12 mesi nel punteggio alla scala UMSARS I ( Unified Multiple System Atrophy Rating Scale ), analizzato in tutti i partecipanti con almeno una valutazione post-basale.

Nel periodo 2011-2012, sono stati randomizzati 100 partecipanti ( 50 a Rifampicina e 50 a placebo ).

Quattro partecipanti nel gruppo Rifampicina e 5 nel gruppo placebo hanno abbandonato lo studio prima del previsto.

I risultati della analisi intermedia pre-pianificata ( n=15 in ciascun gruppo ) dell’endpoint primario ha mostrato che erano stati raggiunti i criteri di futilità e lo studio è stato interrotto ( il tasso medio di cambiamento del punteggio UMSARS I è stato di 0.62 punti al mese nel gruppo Rifampicina versus 0.47 punti al mese nel gruppo placebo; p per futilità=0.032; p per efficacia=0.76 ).

Alla chiusura dello studio, 49 partecipanti nel gruppo Rifampicina e 50 nel gruppo placebo disponevano di dati di follow-up e sono stati inclusi nella analisi finale.

L’endpoint primario era 0.5 punti per mese per il gruppo Rifampicina e 0.5 punti per mese per il gruppo placebo ( differenza 0.0; p=0.82 ).

Tre ( 6% ) dei 50 partecipanti nel gruppo Rifampicina e 12 ( 24% ) dei 50 nel gruppo placebo hanno avuto uno o più eventi avversi gravi; nessuno ritenuto legato al trattamento.

In conclusione, questi risultati hanno mostrato che Rifampicina non rallenta né blocca la progressione della atrofia sistemica multipla.
Nonostante il risultato negativo, lo studio ha fornito informazioni che possono essere utili nel disegno di studi futuri che valutano potenziali terapie che modificano la malattia in pazienti con atrofia sistemica multipla. ( Xagena2014 )

Low PA et al, Lancet Neurol 2014; 13: 268-275

Neuro2014 Farma2014


Indietro